PAZIENTE CON MALOCCLUSIONE DENTALE E LOMBALGIA |
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Paziente di anni 32 di
sesso femminile. |
E'questo il caso di una
paziente che ha manifestato alterazioni dell'assetto posturale e
sintomi algici che potremmo definire a genesi mista. Circa quattro
anni va veniva alla mia osservazione una paziente di anni 32 di sesso
femminile. Aveva utilizzato un tutore alla gamba destra per quattro
anni, dall'età di 1 all'età di 5 anni, per presenza di ginocchio valgo
di grave entità. All'età di 6 anni rimane un intero anno su sedia a
rotelle per un incidente automobilistico che le aveva procurato
diverse fratture, non meglio precisate, agli arti inferiori. Dopo
questo periodo riacquista la completa autonomia nella deambulazione
dopo circa 8 mesi di fisioterapia. All'età di 8 anni subisce un
trattamento ortodontico di estrazione del 6° inferiore sinistro.
All'età di 12 anni subisce l'estrazione del 6° superiore destro. In
seguito a tali estrazioni, non seguite da correzione, si viene a
determinare una inclinazione del 7° superiore di destra, ed una
migrazione distale del 4° e 5° inferiori di sinistra, che portano ad
una situazione di malocclusione con l'instaurarsi anche di bruxismo
dall'età di 18 anni. Riferisce, inoltre, che dall'età di 17 anni
lamenta dolore agli arti inferiori con senso di pesantezza a tutte le
gambe, sia durante la stagione invernale, che, ancora più accentuato,
durante la primavera o l'estate. Aveva praticato diversi esami di
flussimetria doppler degli arti inferiori, da cui si evinceva una
insufficienza del circolo venoso superficiale, presente in entrambi
gli arti. (Fig. 1) |
Fig. 1 referto di esame Doppler
degli arti inferiori |
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Attualmente lamentava frequenti episodi di senso di
sbandamento, a volte con equilibrio fortemente instabile, e
cervicalgia con sporadici episodi di brachialgia destra. Era già
seguita da un collega odontoiatra che le aveva consigliato l'uso di un
bite morbido posizionato sull'arcata superiore, che la paziente
portava regolarmente da circa 2 anni. (Fig. 2) |
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Fig. 2 Bite Morbidousato dalla
paziente e suo posizionamento
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L 'uso continuo del bite
aveva migliorato notevolmente la cervicalgia ed aveva ridotto, sia di
numero che di intensità, gli episodi di brachialgia destra. Persistevano
invece invariati gli episodi di sbandamento ed il dolore ed il senso di
pesantezza alle gambe. All'ingresso presso il nostro centro, come
d'abitudine, essendo la paziente già in trattamento presso un collega
odontoiatra che aveva instaurato una terapia di riequilibrio
neuro-muscolare, anche se a partenza dal recettore occlusale, chiesi la
sua collaborazione per continuare un lavoro di inquadramento e di terapia
a 360 °. Concordammo perciò di praticare alla paziente un'impronta
occlusale, in modo da poter osservare la situazione di fatto attuale a
livello dei denti e dell'A.T .M . (articolazione temporo-mandibolare), e
di valutare strumentalmente le eventuali variazioni determinate dal bite
sul suo assetto posturale. (Fig. 3) |
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Fig. 3 Impronta occlusale della
paziente che mostra l'evidente malocclusione |
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Dopo aver fatto sospendere l'uso continuativo del bite
per almeno 7 giorni, praticai l'esame 3D VRS Formetric alla paziente,
prima senza bite, e poi, dopo 2 ore, avendo provveduto a riposizionare il
bite morbido sull'arcata superiore, con il bite inserito. L e seguenti
foto mostrano il risultato ottenuto. (Figg. 4a-4b-5a-5b-6) |
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Fig. 4a Esame di base
eseguito a piedi nudi e con denti a contatto, è presente una
asimmetria del bacino di 6,7 mm.  |
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L'esame 3D VRS Formatric ci evidenziava che l'utilizzo del
bite era sicuramente valido nel vincere le asimmetriche tensioni muscolari
che causavano il quadro clinico e sintomatologico della paziente, ma agiva
poco a livello brachiale. Infatti, mentre il bacino ed il tratto lombare
si simmetrizzavano quasi completamente, così come la tensione dei retti
posteriori, a livello scapolare e dorsale, non si apprezzavano
modificazioni significative. |
Allora, sempre in accordo col
collega odontoiatra, e riconoscendo il risultato ottenuto col bite, tanto
da consigliare la paziente a continuare nell'uso costante di questo
presidio, decisi di procedere anche alla correzione dell'appoggio
podalico. Il test dei rotatori, applicato secondo le modalità di Gagej,
indicavano infatti che la paziente era portatrice di una sindrome
disfunzionale posturale ad origine mista, occluso/podalica, di pari
gravità. Alla valutazione morfologica dell'impronta podalica, si
evidenziava un leggero piattismo di 1° grado. |
Alla valutazione funzionale,
invece, praticato anche con Dinamometro, risultava un piattismo funzionale
di 3° grado, simmetrico. |
Si è provveduto allora ad integrare la terapia
con l'utilizzo degli "Attivo Ks Medical", per praticare una
stimolazione estero-propriocettiva su tutti i punti della pianta del
piede. Dopo circa 10 gg.d i sollecitazione plantare si è osservata una
netta modifica dell'occlusione, tanto che il bite venne forato, con
ulteriore riduzione della cervicobrachialgia. (Figg. 7-8-9 ) |
La paziente ha continuato con l'utilizzo del bite,
anche se forato, per ancora 10 giorni. In seguito questo è stato
sostituito da un nuovo bite, costruito appositamente per la nuova
postura occlusale della paziente. |
Dopo circa 1 mese di trattamento combinato, bite più
sollecitazione plantare, si è ottenuto la completa regressione dei
sintomi, con una significativa riduzione anche del senso di pesantezza
alle gambe. Completamente regrediti gli sbandamenti e le vertigini
soggettive. Nel prosieguo del trattamento abbiamo consigliato, di
comune accordo con l'odontoiatra, di continuare la terapia con bite
solo di notte, e la terapia con plantare durante il giorno. Nell'anno
successivo, la paziente ha provveduto alla correzione della
malocclusione, sia con apparecchio ortodontico per il riposizionamento
dei denti dislocati, che con l'impianto dei denti mancanti, arrivando
così alla dismissione del bite. |
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Fig. 4b
Esame eseguito a piedi nudi con bite, l'asimmetria del bacino si riduce a
1,5 mm. |
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Figg.
5 a - 5 b . Senza bite - con bite. Da queste immagini si nota la
grande differenza di tensioni muscolari presenti sul bacino e sul tronco
della paziente. Nell'esame praticato col bite, si nota una notevole
simmetrizzazione delle tensioni muscolari che agiscono su tutto il soma,
persiste soltanto una asimmetria del cingolo scapolare con scapole
fortemente contratte medialmente.
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CONCLUSIONI. Ho
voluto esporre estesamente questo caso clinico perchè è emblematico di
situazioni che troviamo molto frequentemente nei nostri pazienti. a
malocclusione dentale è infatti presente in molti pazienti affetti da
algie muscolo scheletriche. Può essere dovuta o a parziale edentulia
acquisita per le più svariate cause, come nella paziente oggetto di questa
discussione, o addirittura per cause congenite, può essere isolata o
associata a deglutizione atipica e/o respiro orale. |
S pesso essa stessa provoca
cervicalgia e cervicobrachialgia, o anche dorsalgia, per cui approcciata
secondo un programma di riequilibrio neuro muscolare a partenza occlusale,
si ottiene una vittoria pressoché completa sulla sintomatologia. C'è però
un 30 % dei pazienti il cui problema sembra che abbia soltanto una origine
occlusale, che non ottengono i risultati sperati dal trattamento mirato
esclusivamente alla correzione occlusale, pur se correttamente instaurato.
In questi casi, riuscire ad analizzare tutto il sistema posturale e
riuscire ad integrare il trattamento terapeutico con altri presidi, capaci
anch'essi di svolgere una funzione di riequilibrio neuro muscolare, può
essere di grande aiuto. Dovremmo sempre ricordare che il nostro fine
ultimo è il benessere e la salute del paziente che si rivolge a noi, e, se
per il suo bene è necessario interscambiare informazioni e tecniche
terapeutiche con colleghi esperti di altre discipline, ben venga quella
collaborazione interdisciplinare di cui tanto si parla, ma che
difficilmente si pratica. |
Fig. 7 Dopo circa 10 giorni
dall'inizio del trattamento podalico, si è notata una perforazione del
bite che era rimasto integro nei due anni precedenti di uso abituale.
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Fig.
8 . Impronta occlusale eseguita 10 giorni dopo l'inizio
del trattamento di sollecitazione della pianta dei piedi. |
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Figg.
9a-9b-9c . il confronto (prima e dopo) evidenzia la grande e
significativa variazione dell'assetto occlusale determinato dalla
correzione della pianta dei piedi. |
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